Perchè è nata questa pagina?
Perchè la richiesta da parte dei fan della saga di MULTIVERSE era talmente grande da rendere necessario un luogo su internet dove chiunque potesse avvicinarsi ed approfondire sull’argomento.
Come nasce l’idea di “MULTIVERSE”?
L’idea di “MULTIVERSE” nasce dal suo primo libro. Nino Dello Buono ha scritto di getto il suo primo libro, includendo una vastità conoscitiva e narrativa grande a tal punto da spingerlo a pensare ad altri temi da trattare e personaggi da approfondire. Il bisogno di espandere il multiverso narrativo ha portato alla concezione della saga come la conosciamo.
In questa saga si parla di metaverso?
Assolutamente no. Il metaverso e il multiverso sono concetti completamente diversi tra di loro. Il metaverso è uno spazio virtuale controllato da Meta e da Facebook, mentre il multiverso è l’applicazione della teoria a molti mondi della meccanica quantistica, ossia una delle teorie scientifiche più recenti a nostra disposizione.
Da qui in avanti, abbiamo riportato le domande che abbiamo fatto all’autore della saga, Nino Dello Buono.
Come mai il primo capitolo di “Il Creatore gioca a dadi” è così diverso dal resto del libro?
Il primo capitolo del primo libro è diverso dal resto perché è la descrizione di un incubo ricorrente che ho fatto ogni notte per circa sei o sette mesi nel lontano 2019. Ho pensato che metterlo per iscritto potesse essere un qualcosa di interessante e, così facendo, è nata la mia passione per la scrittura. E’ diverso perché, mentre il resto del libro me lo sono immaginato decorandolo con teorie scientifiche che mi interessano, il primo capitolo l’ho in un certo senso vissuto di persona.
Tutte le teorie scientifiche esposte in “Il Creatore gioca a dadi” sono scientificamente verificabili?
Ogni teoria scientifica menzionata nel libro è parte della scienza attuale. E’ stata pensata da persone ben più competenti di me in ambito scientifico e ho tentato di spiegarle a modo mio per dare un pretesto ad aspetti della narrazione che mi sembravano un po’ scarni. In alternativa, uso la filosofia che è parente stretta, per non dire progenitrice, della fisica stessa. Nel caso in cui però la fisica non può essere usata, come nel caso della mia spiegazione dell’anima, ho semplicemente ripreso alcuni aspetti di cose che mi interessano su Internet arricchendoli con pezzettini di filosofia e qualche mio pensiero. Ad esempio, il pezzo in cui Science spiega come viene composta l’anima è semplicemente una descrizione di una mia teoria… più che teoria la definirei una cogitazione… sul come la personalità delle persone possa essere scomposta. Fino ad ora l’ho messa alla prova e sembra funzionare.
Secondo te i viaggi interstellari come intesi in “Il Creatore gioca a dadi” esisteranno in futuro?
Se non ci estinguiamo prima, la vedo difficile ma non impossibile. L’ingegno umano è sempre stato pessimo nella previsione del futuro, quindi a tutti coloro che dicono “La velocità della luce non può essere superata” io rispondo con questo aneddoto. Il 10 dicembre 1903 il New York Times sostenne che per costruire macchine più pesanti dell’aria ma in grado di volare ci sarebbero voluti dai centomila al milione di anni. Una settimana dopo i fratelli Wright fecero volare per la prima volta un aeroplano. Mai dire mai, è possibile che il motore di Alcubierre che ho menzionato nel libro possa essere una realtà in un futuro prossimo.
Fisica, filosofia ed etica. Come mai le fai convivere nel libro?
In modo molto schietto e semplice, convivono nei miei interessi. Sono cose che mi hanno sempre suscitato un certo interesse e, di conseguenza, non potevo che mettere queste tre branche del sapere umano nel mio libro. Le faccio convivere perché, in un certo senso, convivono nella mia testa assieme ad astronomia e tutto ciò che attrae la mia attenzione.
I dialoghi tra due soggetti che sono geneticamente identici ma che hanno avuto esperienze diverse sono interessanti. Pensi che nei prossimi libri ti soffermerai di più nello scrutare il pensiero e come viene influenzato?
Più che “geneticamente identici” diciamo soltanto doppelganger. Ad ogni modo, la risposta è sì, ho intenzione di analizzare in modo più dettagliato ciò che passa per la testa dei miei personaggi nei prossimi capitoli della saga. Ho intenzione di mostrare ancora meglio come, per citare Red nella discussione con Outer, “un’inezia successa chissà dove e chissà quando”, se avviene nel punto giusto al momento giusto, può propagarsi grazie all’effetto farfalla e fare una differenza notevole.
“Il Creatore gioca a dadi” è ambientato ai nostri giorni, qualche anno nel futuro. Pensi che quello che descrivi possa davvero accadere nei prossimi anni o è solo che dovevi scegliere un periodo credibile?
Dipende di quale universo si sta parlando. Ognuno può trovare la propria interpretazione del futuro da qui al 2024 in questo o quell’universo. Chi si rivede nell’ambientalismo idealizza che il futuro prossimo possa somigliare all’U3945, mentre chi invece crede che siano le correnti più catastrofiste ad essere corrette ha l’U23. Io, personalmente, tifo per l’U9… anche se per come si stanno mettendo le cose ci stiamo avvicinando a qualche linea temporale totalmente distopica. Non riesco ancora a decifrare se ci stiamo avvicinando all’U239 o all’U1984.